20130707

Insupportabile lingua


Non avrai supporto che non sia
d'una funzione incomputabile
e il sapore salino di frustrazioni cristalline

Dovrai dividerti il cervello col coltello
senza sapere in quanti pezzi

Salperai odiando il mare sotteso
sperando affondare tra sirene già sazie

Brucerà l'infuocata lingua dell'inferno
ma da laggiù al paradiso lassù
nessun'anima meriterà parlar di più.


20130621

Una molotov per cortesia

La lirica di un sasso liscio
levigo sul tronco, rodimentale
senza sbagliare u, ablozione
con la linfa smemorata
di un Lete meno epico.

Un dito su ogni formica
mentre su di me penso
uguale il dito del destino
perché non so se ho meriti
non so s'è lecito pretendere
un'oltre umana coscienza o una più sana chimica di terra
o un verso meno in catene
alla catenella dello sciacquone.

Cosa prende da bere?
Una molotov per cortesia.
Accesa o spenta?
Leggermente accesa, grazie.

Una vita per una collezione
di notti insonni, solo
per ascoltare il tempo oltrepassarti.


20121201

Prosatomi


Sono ispirato?
Inspiro. Addento la pizza pancetta e stracchino.
Sospiro. Redbull.
Musica relax, pc.
Tastiera, germi sui tasti, dita profumate dal sapone al tè verde che si scambiano batteri con la tastiera.
Schermo illuminato dalla corrente. Curiosità si sveglia. Da dove viene la corrente? Non so. Associazioni dubitative. Cosa so? Nome, Cognome, rappresentazione attuale del mondo. So che non so neppure quella che avevo ieri, di rappresentazione del mondo, perché è solo nella rappresentazione del mondo di oggi che la posso ricordare. Esiste solo il presente, o peggio la sua illusione nel probabile ritardo tra i nostri processi mentali e l'esperienza che ne facciamo. Muovo le dita; so di muovere le dita; sono consapevole della mia iniziativa di muovere le dita solo dopo che ormai l'impulso di farlo è partito.
Sono solo l'archivio di me stesso. Stronzate, "consapevole" ancora non ha un senso, uno scenziato non può misurare dimensioni non definite.
E le dita vanno, tamburellando i piccoli coiti elettronici, partorendo parole digitali.
Noi siamo stati, prima che volessimo definirci. È l'egolatria tenace di un passo evolutivo nel divorzio tra il solo e il tutti.
Leggo il Jazz Acido di una conoscente. Esperisco la pluralità. Affronto i commenti di un matematico alle mie parole approssimative.
Il mondo continua a rotolare nello Spazio, ma non me n'ero accorto poco fa. Sembrava tutto fermo, poi il frigo ha iniziato a fare i gargarismi. Un suggerimento per chi non ha ancora lavato i denti. Odiati frighi, e odiate antropomorfizzazioni.
Vorrei suonare più di un pianoforte, un silenziocaos che richieda più esistenze per i suoi infiniti tasti.
Ho un beat che gira, e il suono mi arriva all'orecchio dalla parte sbagliata dei timpani, da dentro la testa.
Non c'è una storia da narrare che si distingua dalle altre. Le fantasie sono un'unica orgia di fame d'esistere.
Sono le leggi dell'esistenza. Quelle degli uomini sono facili da sapere, e il problema è rispettarle. Quelle dell'universo non puoi infrangerle, e il problema è saperle.
Ma io non m'inganno d'isotropia: le leggi cambiano nel tempo. Non eravamo qui, ma in un atomo soltanto, tutt'insieme prebigbangamente. E in un'attimo soltanto... pure l'entropia ogni tanto tira qualche brutto scherzo.

Poi magari sono un cervello in una vasca che gioca al video game del Roma 30 Novembre 11:13 Via blablabla, qui ed ora. Allora complimenti alla casa videoludica per l'ottimo prodotto. Gioco e mi diverto.

20121006

La PsicoBibbia: cap I

Per l'amica oggi incoronata strizzacervelli, ho (ri)scritto questo racconto.

20120903

La notte filosofica

Non scrivere per scriversi
ma scriversi per scrivere

Mentre mai satura di caffè, la mente
ha scritto il libro più bello ma è
nella prossima vita ma solo se
La reincarnazione non esiste

Leggo nel futuro alternativo come dico alternativo:
non ad un futuro, ma al Concetto di Futuro.

Forse capisce chi ama far tardi;
sicuro carpisce chi del ritardo è innamorato.

Non per patologia essere insonne:
per obiezione di coscienza al sonno
(per obiezione d'incoscienza al mondo)

Sogno lucido se da sveglio mi concentro
nell'ultima esperienza chiamabile
sogno... è che

la sensazione, è un mondo
il mondo, è una sensazione

e il sentimento, comizio di neuroni
col suo condominiale puro odio

Smessa l'utopia del razionale
se senza pausa m'inseguo a scapparmi
dall'irrazionale essermi,
cacofonico fastidio di me stesso

Hai visto sopra il verso sbarrato.
Hai visto sopra, il verso sbarrato.
E hai visto, sopra il verso sbarrato.

Così scrivi tutto.
Dubitare, negare, sospettare.
Scetticare.

Eppure l'eppure.
Degli infiniti, uno:
Tanto consumismo eppur non c'è
dove comprar l'Atarassia.

20120901

d-istanti


Sul suo morir il mattin mi desta
E la doccia me la farei fin dentro
Aprendo la bocca, wash inside
L'impastato gusto sulla lingua

In poco dissolvo l'intorno se assopisco
Ma in molto ricompatto il mondo se
Mi strappo al sonno o sarà che
Mi strappo il sonno, con te

Giorni volati e versi grattati
Nobiltà d'istanti piccoli 
Giacché se distanti grandi 
Dantesco esiliato comporrei   
Il poema della Settimana...

20120526

Aiuto



Errori incrementali
e intorno facce errate
serate già ingannate
per derubar se stessi

parti di vita irreciclabile
ma noi desideriamo
il tanto che trascende
le poche parti belle

la musica fugace
d'inadeguatezza condannata
o il pasto più procace
del teneroso masochista

ciò che piangi per sapere
sta tra due labbra e un pugno
proibita offerta di calore
che assaggi zitto e trasgressivo

le tue dolcezze inebrianti
buttate alle risate
macerate col fantasma
invenzione rosa che non è
                                d'aiuto